L'Orlando Furioso
La Giustizia nei tarocchi Visconti Sforza
di
Francesco Petti
con
Alessandra Chieli
Francesco Petti
Alessia Sorvillo
scene
Domenico Latronico
progetto realizzato con il sostegno del Rialto Sant' Ambrogio
L'Ariosto significò la commedia umana quale la veggiamo rappresentarsi nel mondo. E come il gran Fiorentino nelle fogge variatissime de' tormenti e delle espiazioni dipinse i variatissimi aspetti delle indoli e delle passioni, il simile adempiva l'Ariosto sotto il velo dei portenti magici e delle strane avventure.
Terenzio Mamiani
Perché Orlando Furioso?
Crediamo che uno spettacolo teatrale che proponga le tematiche e la poesia dell’Orlando possa aiutare gli studenti a scoprirne il tesoro nascosto dalla polvere del tempo. Un forziere certo non facile da aprire, ma il teatro è quel linguaggio “altro” che può aiutare la scuola in questa caccia al tesoro. Tradurre in scena l’Orlando Furioso si inserisce nel nostro percorso di dialogo tra letteratura e teatro. Qui, il nostro scopo è trasmettere la bellezza del verso, la copiosità illimitata della fantasia, le leggerezza e insieme la profondità dell’ottava ariostesca, come un invito a vivere anche la propria vita così, con leggera profondità e con concreta fantasia.
Seguiremo, della complessa vicenda, tre vene: la fatale storia d’amore e d’ onore di Bradamante e Ruggiero, un amore impossibile tra guerrieri di diversa fede, ritardato da mille ostacoli e portato faticosamente a compimento in un lieto fine che però ha già in sé inscritto un destino amaro; la storia di Orlando, paladino al di sopra di ogni sospetto, che però finisce per perdere se stesso, il proprio senno e il proprio senso del mondo (forse per la prima volta libero dalla corazza, scopre una parte nascosta di sé) per una donna, la principessa Angelica, sfuggente e astuta, che infine trova anch’ella la propria verità nell’amore verso un giovane semplice e sconosciuto; e poi Astolfo, il paladino in contatto con il mondo della magia, il viaggiatore inesausto che scioglie i nodi. Tre fili, tre viaggi, tre inchieste.
Attraverso le infinite e casuali combinazioni delle carte dei tarocchi, seguiremo questi tortuosi percorsi e ci perderemo nella struttura labirintica del poema, nel suo girare a vuoto, nel suo continuo distrarsi, specchio fedele, in questo, della stessa vita umana. Poiché l’Orlando inserisce la propria perfezione formale in una tradizione in larga parte giullaresca e popolare (tradizione strettamente imparentata con il teatro), alterneremo il tono “alto” dell’Ariosto con quello “basso” di questa tradizione. Metteremo inoltre in luce un aspetto del poema forse poco evidenziato altrove: la donna, la sua versatilità, la sua condizione.
E se si dice che l’Ariosto si rifugiasse in un mondo ideale, fatto di poesia e di umanità, e se nel suo capolavoro metteva in risalto l’illusorietà della vita, è pur vero che ad ogni canto aspetta una nuova sfida. E forse è questo il senso del poema e della vita stessa: svoltare l’angolo e vedere cosa c’è, avere una curiosità pura per il futuro imprevedibile che ci attende.